ContAr VIOLETA PARRA
di e con FRANCESCA BRUSA PASQUÉ Scenografie e costumi: Ines Capellari Si ringrazia Claudio Bernardi per la supervisione drammaturgica


di e con
FRANCESCA BRUSA PASQUÉ
Scenografie e costumi: Ines Capellari
Si ringrazia Claudio Bernardi per la supervisione drammaturgica
“Una donna brutta. Che non sapeva cantare. Eppure divenne un mito della musica popolare in Cile, in Sudamerica, nel mondo. Dedicò la sua vita a risvegliare il popolo, ridare dignità alle donne, dare voce agli oppressi. Ebbe una vita per molti versi tragica. Con forti amori controversi. Le morì una figlia mentre era in torunée. Si uccise, per amore, ormai vecchia.
La storia di Violeta Parra è straordinaria, incredibile, scandalosa. Una storia da far conoscere, da raccontare, ascoltare, rivivere. Perché dimostra quanto grande, creativa, forte possa diventare una donna quando si libera dalla oppressione maschile e mediatica della bellezza senz'anima”. (Claudio Bernardi , docente di teatro all'Università Cattolica di Milano).
Lo spettacolo
“ContAr VIOLETA PARRA” nasce dal desiderio di raccontare la vita di una donna straordinaria. Misteriosa e affascinante, Violeta ci cattura per la sua vivacità, per la sua forza d’animo e per la voglia di lottare.
In questo lavoro, che inizia a scena nuda, si alternano momenti di intensa poesia e situazioni di
leggerezza; farsa e tragedia; canzoni vitali e briose e brani pieni di dolore; panoramiche sul Cile e sulla sua storia e racconti di aneddoti e intense incursioni nel vissuto privato di Violeta. Ecco dunque un viaggio che si dipana fino ad arrivare allo svelamento di un vero e proprio rapporto di amore e odio tra la narratrice e Violeta, in un continuo rimando dall’una all’altra, come in un gioco di specchi.
Bastano pochi oggetti, luci semplici e montagne di stoffa, perché la narrazione si snodi con ritmo
incalzante, per accompagnare lo spettatore in luoghi e tempi lontani, ma con tematiche ancora tanto attuali.
Studiosa del folklore, cantautrice, pittrice e scultrice, Violeta ha scritto un pezzo di storia del Cile. E
proprio lo stretto rapporto col paese d’origine, emergerà nella scelta registica di portare il Cile in scena: magicamente, dalla valigia di Violeta usciranno le Ande e il suo poncho diventerà l’oceano, rendendo concreto e visibile tale legame reciproco.
Ciò che emerge nel lavoro è il personaggio di Violeta a tutto tondo: la vita privata, gli amori, le passioni, i figli, la scelta politica, la lotta per gli ideali, la voglia di cantare e di parlare con la gente, ma anche le ferite profonde che la portarono a togliersi la vita, poco dopo aver scritto “Gracias à la vida”, la canzone che l’ha resa famosa in tutto il mondo. “ContAr VIOLETA PARRA” è stato ospitato al Festival “Il Paese dei Raccontatori” XI edizione, Mariano Comense (Ciao).
Note scenografiche
Il lavoro su Violeta è frutto di una ricerca sul senso dell'oggetto, del costume e dell'arredo scenico. Il punto d'arrivo è una sintesi: costume che si muta in paesaggio, elementi del paesaggio che diventano costume, oggetti che si dipanano in uno spazio scenico costruito sulla suggestione della terra che ha generato Violeta...E poi la lana, che ricama e cuce insieme diversi tessuti, con la volontà di richiamare lo stile di questa artista così peculiare. Perchè Violeta, tra le altre cose, tesseva melodie con la chitarra, poesie con l'anima e opere d'arte con ago e filo… (Ines Capellari)
Francesca Brusa Pasqué, attrice stabile nel Teatro Blu di Varese, inizia la sua carriera teatrale nel 1986. Consegue la sua formazione frequentando laboratori teatrali con Claudio Bernardi, Marco Paolini, Naira Gonzalez, Bano Ferrari, Pep Bou, Michela Lucenti, Cesar Brie e Giuliano Scabia; laboratori teatro danza con Ariella Vidac, Monica Francia, Marina Tortelli, Wanda Moretti; canto con Nausicaa Nisati. Si laurea in Storia del Teatro e si diploma alla scuola triennale “Anabasi” del C.R.T. di Milano. Per sei anni ha fatto parte del gruppo di ricerca sul Teatro degli Affetti coordinato da Giulio Nava.
Da qualche anno la sua ricerca si è orientata sulla narrazione, nel tentativo di creare uno stile personale che unisca racconto e teatro. Questo percorso è sfociato in un progetto interculturale che vede la messinscena di “fiabe dal mondo”. Debutta nel 2005 con “Shahrazad e la lampada di Aladino ”; nel 2006 con “Fiaba indiana-L’arcobaleno e
le anatre ” è ospite in Svizzera, accanto ad artisti di fama internazionale, in “Racconti di qui e d’altrove. 7° Festival Internazionale di Narrazione”; nel 2007 realizza la nuova versione di “Fiaba zigana-La scatolina magica ” ed è ospite presso La Feltrinelli di Milano. Nel 2008 debutta con “Fiaba brasiliana-Clarita dalle belle dita ”. E’ stata ospite all’Operaestate Festival del Veneto con tre spettacoli. “ContAr Violeta Parra ” è il suo ultimo lavoro, con cui ha debuttato al Festival “Il paese dei raccontatori”.
Francesca Brusa Pasqué-Varese
Contatti: +39 3492572584
info@francescabrusapasque.net