Gualdo Tadino, uno scrigno nell’Appennino della Verde Umbria
Gualdo Tadino è situato ai piedi della zona appenninica del M. Maggio (1361 m s.l.m.),del M. Serrasanta (1348 m s.l.m.),del M. Nero (1413 m s.l.m.), del M. Penna (1432 m s.l.m.) e del M. Fringuello (1186 m s.l.m.).

La Valsorda in Mountain Bike
Geolitologicamente la catena appenninica
è caratterizzata da terreni del Mesozoico, del Cenozoico e del Neozoico. Dove
affiora il calcare massiccio del Lias inferiore il rilievo assume un aspetto di
alta montagna, con burroni profondi e pareti a picco; dove invece si estendono
in superficie i calcari marnosi, gli scisti, i calcari con selce, domina la
forma rotondeggiante con cime a cupola. Negli affioramenti liassici si
stagliano ripide e ristrette valli come quelle del Fonno e del Fosso della
Vaccara. Nella Gola del Fonno, scaturiscono le sorgenti della Rocchetta,e il paesaggio fiabesco è dominato da e
strapiombanti pareti con evidenti manifestazioni erosive: “Coda del Diavolo”,
“Balze”.
All’interno della
catena calcarea si osservano anche conche e piani che presentano bacini montani
doliniformi occupati da acqua, come i due
laghetti della Valsorda e il Laghetto carsico del Troscia Penna.
Tra il lieve pendio
del M. Serrasanta e i costoni Sud-Ovest del M. Maggio si trova la pittoresca
Valsorda (1000 m s.l.m.) il cui fondo vallivo costituisce un prato naturale di
montagna, ricco di specie floristiche e la sua variopinta fioritura primaverile
costituisce un’attrazione turistica e naturalistica.
Nella Valle del
Fonno, trova il suo habitat naturale una fitta e preziosa faggeta (Fagus sylvatica)
da cui origina la sorgente Rocchetta e sulle pareti di calcare massiccio si
riscontrano le stazioni rupestri del Leccio (Quercus ilex). Il bosco di roverella (Quercus pubescens)
ricopre invece i versanti caldi e riparati.
In questo
territorio che i nostri avi hanno saputo conservare, rinomato da sempre per la
buona aria ed acqua, sono nate molte attività legate alle risorse naturali come
acqua, pietra di calcare, legna, terreni e suoli. Ecco il fiorire allora
dell’agricoltura cerealicola, della coltivazione dell’olivo, della raccolta del
legname. Di conseguenza sono originati i Molini
di Pietra fatti girare dalle acque (Bottacci) del fiume Rumore, del Feo,
del Rio Vaccara, per la produzione di Farine, di Olio di Oliva e di Bianco
Meudon (biancosanto).
Le pietre di calcare”Maiolica” necessarie
alla costruzione delle pesanti macine venivano prelevate dalla “Cava delle
Macine” lassù a 1200 metri di quota, sul versante Sud del M. Serrasanta e
portate a valle con la “Tramoggia” passando per Campetella e percorrendo la
Valle del Fonno fino alla lontana Gualdo Tadino.
In questo ambiente
naturale, immersi nella quiete ben si collocano le tante attività, gli sport
legati all’aria aperta. Ecco quindi il nascere da tempi lontani la segnalazione
di sentieri per l’attività di trekking,
utilizzando anche le antiche mulattiere. Su tutti ricordiamo con orgoglio il tratto del Sentiero Italia (SI) umbro-marchigiano, pensato e realizzato
da tre gualdesi, Mara, Vittorio e Fabio, che collega la Toscana al Lazio. E’
arrivata poi la ormai affermatissima attività di Mountain
Bike e tantissimi sono i percorsi perfettamente pedalabili che attraversano
la montagna gualdese e le zone collinari.
In inverno, nella Valsorda, riconosciuta dalla Provincia di Perugia come Stazione
sciistica, da oltre 30 anni si pratica lo sci di fondo e lo sci escursionismo.
Esiste anche la possibilità di percorrere percorsi geologici- speleologici per
la conoscenza del fenomeno carsico ipogeo ed epigeo. Tra tutti va ricordata la Grotta di Buco Bucone (M.
Serrasanta) riservata agli esperti speleologi. Mentre tutti possono visitare con la guida, l’antica Grotta della Miniera ricca di
filoni di ferro e pirite e fossili ( M. Fringuello). Il M. Maggio ci regala un
carsismo epigeo unico e tante cavità, tra cui la Grotta delle Balze ricca di
cristalli di calcite e di minerali di ferro come ematite e limonite. Gli ossidi
ed idrossidi di ferro venivano usati per i colori ceramici della famosa
Ceramica a Riflesso “Ruboli” di oro e rubino.
Si potrebbero
attivare anche percorsi avventura in luoghi particolari nascosti tra le pieghe
delle montagne, itinerari botanici, faunistici e fluviali. Ma Gualdo Tadino
potrebbe anche offrirti un Museo Naturalistico- Paleontologico grazie ai tanti
reperti emersi dalle varie ricerche sul territorio e alla numerosa bibliografia
esistente pubblicata su riviste scientifiche.
A Gualdo Tadino il Turista può trascorrere giornate
indimenticabili a contatto con la Natura, con la Storia, l’arte e la non meno
apprezzata gastronomia!
Dott.ssa Mara Loreti
Mara Loreti: Istruttore di Spleologia del CAI, della Scuola Nazionale di Speleologia del CAI – CAI Fabriano – Gruppo Speleologico Gualdo Tadino – Responsabile del Gruppo Attivo WWF di Gualdo Tadino – Guida Escursionistica della Regione dell’Umbria – Guida Speleologica della Regione dell’Umbria
