I social network: alcuni miti da sfatare – 3 e ultima puntata
Abbiamo nelle scorse puntate approfondito e cercato di eliminare due importanti falsi miti legati al mondo digitale (v. Ia puntata – riassumibile nel concetto “i social non sono solo per le grandi aziende” e v. IIa puntata – sintetizzabile con il mantra “social non vuole dire solo Facebook”).

Di Patrizia Musso, Direttore Brandforum.it, e Max Morales, Redattore Senior Brandforum.it
patrizia.musso@brandforum.it ; max.morales@brandforum.it
Abbiamo nelle scorse puntate approfondito e cercato di eliminare due importanti falsi miti legati al mondo digitale (v. Ia puntata – riassumibile nel concetto “i social non sono solo per le grandi aziende” e v. IIa puntata – sintetizzabile con il mantra “social non vuole dire solo Facebook”).
Siamo quindi ora arrivati al termine del nostro viaggio nei social media, con un ultimo, ma per questo non meno importante, mito da sfatare: sui social media bisogna agire d’impatto e in modo intuitivo, come le giovani generazioni sanno ben fare…. Sui social quindi si lavora solo di tattica e non di strategia? Se è vero che per alcune iniziative aziendali e con alcuni contenuti ad hoc si può anche “giocare” d’impatto con i social (la foto strana, il video divertente, la frase senza senso…) lavorando più sul piano tattico, quindi sull’effetto quasi immediato del contatto, non bisogna assolutamente mai dimenticare che i social media sono uno strumento di comunicazione come altri, e come tali hanno sempre bisogno di un “piano strategico” a lungo raggio.
Esiste quindi decisamente la possibilità di realizzare una social media strategy che sia oltretutto funzionale alle esigenze della singola realtà che la promuove (non quindi una ricetta magica universale che funziona per tutti).
Una buona strategia digitale deve basarsi almeno su quattro aspetti fondamentali, da cui l’acronimo POST: people, objectives, strategies and tools. Ognuno di questi quattro passaggi è essenziale, non c’è gerarchia tra loro. A monte di questa riflessione è molto importante considerare che, mentre in passato la direzione del messaggio era unidirezionale, dall’emittente verso il ricevente (“comunicare a”), oggi sui nuovi media dobbiamo pensare ad una dinamica conversazionale (“comunicare con”).
E’ necessario identificare i soggetti con i quali desideriamo comunicare. In rete, grazie alla altissima profilabilità delle audience, è possibile rivolgersi a pubblici molto mirati e ristretti; anzi, è consigliabile procedere proprio per identikit specifici dei soggetti con i quali desidereremmo comunicare.
Fissare degli obiettivi per la comunicazione è altrettanto indispensabile. Oltre ai generici obiettivi legati all’aumento delle vendite e, in generale, alla brand awareness sarà necessario, in questi casi, fissare obiettivi “tecnologici” facilmente monitorabili (traffico al sito, numero di like su una pagina fan, etc…).
Al centro di tutto il nostro discorso vi è la strategia, qui intesa come l’idea alla base di un certo modo di agire, la chiave distintiva di un determinato progetto. Più operativamente la strategia costituisce lo sfondo di tutte le azioni specifiche (tattiche) che di volta in volta saranno pianificate.
Infine, in una strategia digitale, non si può prescindere dagli strumenti. Possono essere social media, software in grado di risolvere problemi della nostra audience, o in generale risorse della rete in grado di realizzare le nostre esigenze. Andranno elencati a monte della digital strategy per avere un’idea degli strumenti disponibili.
Tutte le principali case history 2.0 hanno a che fare con digital strategy che hanno saputo interpretare correttamente queste quattro voci (a questo proposito vi rimando, per poter analizzare un buon numero di case history al canale slideshare del Social Case History Forum http://www.slideshare.net/SocialCHForum/presentations).
L’argomento, che abbiamo in questa sede appena accennato, è complesso e articolato, questo perché non esistono formule magiche ma solo metodi efficaci e soluzioni innovative per realizzare una digital strategy vincente. Ogni strategia è, e deve essere, diversa dalla precedente e per questo sarebbe necessario approfondire questi argomenti singolarmente.
Per rispondere in modo più specifico e approfondito a tutti i possibili quesiti su queste tematiche, e affiancare le imprese nel trovare risposte concrete, Patrizia Musso con Brandforum, ha attivato una partnership con Leutman – Strategy Communication Consultant, in stretta collaborazione con Suisse Business Group: è nato così un team dedicato, in grado di organizzare su richiesta workshop/momenti di approfondimento e di laboratorio pratico dedicati a singole aziende o a gruppi di professionisti interessati a queste tematiche.
Per eventuali informazioni in merito contattare:
Luca Scandroglio - Suisse Business Group: mail - luca.scandroglio@swissbg.ch
Adriano Manzoni - Leutman – Strategy Communication Consulting: mail - a.manzoni@leutman.ch
Patrizia Musso – Brandforum: mail – patrizia.musso@brandforum.it
