Lugano, portatrice sana di funzionalismo.

La Lugano di oggi è una città caleidoscopica dai tanti volti, tutti unici e magnetici. Una città che ha braccia generose e gambe forti. Una realtà urbana che ha saputo trasformarsi con coraggio ed ambizione ed affermarsi a livello nazionale così come all’estero (pensate ai rapporti con Zurigo, ad Expo 2015, alle relazioni fruttifere con la Cina, il Giappone, la Russia) e che si vede guidata dai liberali radicali dal 1948 secondo saldi principi di marketing urbano.

Un agglomerato che ha saputo dire sì alle aggregazioni

La Lugano di oggi è una città caleidoscopica dai tanti volti, tutti unici e magnetici. Una città che ha braccia generose e gambe forti. Una realtà urbana che ha saputo trasformarsi con coraggio ed ambizione ed affermarsi a livello nazionale così come all’estero (pensate ai rapporti con Zurigo, ad Expo 2015, alle relazioni fruttifere con la Cina, il Giappone, la Russia) e che si vede guidata dai liberali radicali dal 1948 secondo saldi principi di marketing urbano.


Mi viene in mente la concezione funzionalistica della società di Spencer o di Theodorson dove “la società è concepita come un insieme di parti interconnesse nella quale nessuna può essere compresa se isolata dalle altre.” I vari angoli della città, i vari quartieri, le aggregazioni operando come un tutto funzionante riescono a dare le stesse risposte a medesimi problemi e ad attivare un circolo virtuoso di funzioni, di relazioni concrete, di economie di scala, di semplificazione burocratica, di interconnessioni tra struttura sociale ed ambiente, che si riassumono in una visione policentrica ed altamente reattiva della città. 


Un agglomerato che ha saputo dire sì alle aggregazioni, il cui merito, non si può negarlo, è opera della caparbietà e del coraggioso saper guardare oltre del Sindaco Giorgio Giudici, al cambiamento, al ripensamento delle strutture, al suo carattere internazionale da sempre, sorpassando ampiamente il giro di boa dei 60.000 abitanti e vedendo la sua superficie raddoppiata. 


La risposta alle molteplici sfide che porta una città di questo tipo è già tracciata negli ultimi anni ed offre garanzie reali ad una popolazione giovane, dove l’età maggiormente rappresentata è quella dei quarantenni. Dà punti fermi anche alla fascia più debole dei suoi abitanti, con piani urbanistici e sociali che fanno vivere la città a tutti, inglobando le differenze come valori aggiunti, così come in un corpo i diversi organi hanno necessità eterogenee e assolvono a funzioni diverse, così tutti rientrano nell’albero funzionale della città e tutti riescono ad assorbirne le potenzialità. 


Si tratta dei progetti concretamente perseguiti dalle scuole alle case medicalizzate per anziani, dalle strutture sportive e congressuali al ripensamento del traffico con l’apertura della Galleria Vedeggio-Cassarate e con la promozione in centro della mobilità lenta (pedonale, bicicletta..), della stazione FFS, dell’aeroporto e dei mezzi pubblici in generale, fino allo sviluppo del Palazzo dei Congressi, del Lungolago, dell’area Campo Marzio Nord, dell’Università e del Nuovo Quartiere Cornaredo, del Polo Culturale con il Lac per il 2014. 


Un volano per l’economia che sta per spiccare il volo, di cui si dovranno trovare i giusti mezzi, tra cui è, secondo me, fondamentale la cultura. 


È il turismo culturale quello che traina anche le economie “vecchie” come quelle europee, per cui una delle sfide più grandi sarà quella di riempire il LAC di contenuti ad alto tasso artistico (dai grandi nomi agli artisti di nicchia o agli emergenti) e manageriale: solo la grande arte porta turismo di alto standing, e questa non è certo una novità. 


Lugano del resto non è più solo piazza finanziaria, non è più solo terziario da almeno quindici anni eppure è il motore del Ticino, dove si produce il 25% circa del Prodotto interno lordo del Cantone, che sta scoprendo sempre più le potenzialità e l’indotto turistico. 


Altro punto che si porta avanti dagli ultimi mesi a Lugano quello della famiglia e delle sue problematiche, progettando mense scolastiche aperte a tutti senza limiti di reddito, consultori e sostegni finanziari mirati nel campo dell’alloggio e del mantenimento dei figli, cercando di risolvere i nodi dell’occupazione. 


La città si affacci oggi alle votazioni con questo bagaglio, conscia che un anno fa si dotava del Dicastero Turismo, scorporandosi dalla politica di marketing di Ticino Turismo, consapevole delle sue potenzialità sulla cultura e sulla formazione, sul ruolo di corridoio della Mitteleuropa, sulla Lugano della ricerca bio-medica e dei servizi sanitari d’eccellenza. 


Ma, a parte le radici, a parte il passato, ci sono l’oggi ed il domani: ci sono i monti, le valli, le rappresentanze politiche e culturali dei diversi schieramenti, mondi dinamici che vogliono crescere, che raccolgono le sfide del mercato e, soprattutto, quelle civili.



Foto simbolo: 


Un volano per l’economia che sta per spiccare il volo


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